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all’intersezione tra fisica, chimica e biologia
venerdì 27 luglio 2012
Curiosity - Marte ha mai ospitato la vita?
Tra pochi giorni, il 5 agosto 2012, il nuovo rover della NASA Curiosity
dovrebbe atterrare sul Pianeta Rosso nel cratere Gale, nei pressi di una
montagna chiamata "Mount Sharp". La missione (qui il bel sito ufficiale), nota con il
nome di "Mars Science Laboratory " è sicuramente la più complessa e
ambiziosa mai tentata nel campo dell'esplorazione robotica dello spazio. Le
operazioni del rover dovrebbero durare almeno un anno marziano, cioè circa 2
anni terrestri e lo scopo sarà quello di investigare sulla passata, e presente,
capacità di Marte di sostenere la vita. Già la tecnica di atterraggio
costituirà una novità visto che, dopo l'ingresso in atmosfera e una discesa
rallentata da paracadute, il rover marziano verrà calato sul terreno tramite
dei cavi da una piattaforma volante chiamata "skycrane"
(letteralmente: "gru del cielo") che rimarrà sospesa in aria grazie a
dei razzi per il tempo necessario alla deposizione sul suolo marziano del
laboratorio scientifico mobile. Questo nuovo metodo di atterraggio, che
sostituisce il più classico uso di air-bag per attutire l'impatto col terreno,
ha permesso di ampliare la gamma di possibili siti di atterraggio, tanto da
includere alcune delle regioni marziane più interessanti dal punto di vista
scientifico come il cratere Gale. Il rover stesso è da primato: essendo il più
grande (ha le dimensioni di una piccola automobile) e sofisticato mai inviato
sul Pianeta Rosso, Curiosity sarà in grado di effettuare complesse
analisi geochimiche del suolo marziano che permetteranno di analizzare con un
dettaglio senza precedenti la composizione chimica di suolo, rocce e atmosfera
alla ricerca di indizi sulla passata, e eventualmente presente, abitabilità
della regione. Tra gli avanzatissimi strumenti presenti sul rover figurano uno
spettrometro per neutroni che andrà alla ricerca di acqua e particolari rocce
nei suoli sotto il veicolo, un sensore di radiazioni che monitorerà raggi
cosmici e radiazione solare, uno spettrometro a raggi x montato su un braccio
mobile che determinerà in situ la composizione delle rocce, una stazione
meteorologica, delle videocamere a colori ad altissima definizione, un laser
per perforare le rocce fino a sette metri di distanza. Curiosity è anche
dotato di un gascromatografo e di uno spettrometro di massa pensati soprattutto
per individuare carbonio organico nei campioni di rocce e in atmosfera oltre
che di un apparato per analisi mineralogiche mediante diffrazione dei raggi x.
Il luogo d'atterraggio è stato scelto dopo una accurata selezione a partire da
una lista di più di 50 possibili siti candidati. Il cratere Gale, il luogo
scelto come più adatto per la missione, al centro del quale si trova il monte
Sharp, è situato nei pressi dell'equatore marziano ed ha un diametro di circa
150 km. All'interno di questo antico cratere da impatto l'erosione del vento,
nel corso degli eoni ha esposto strati rocciosi un tempo sepolti e quelli che
sembrano essere antichi depositi fluviali.
Lo studio del monte Sharp potrebbe essere una grande occasione per
comprendere il passato di Marte. I ricercatori pensano infatti che il
monte Sharp, con la sua evidente struttura a strati che si innalza per oltre 5
km di altezza, sia stato creato dalla stratificazione di depositi in epoche
successive all’evento di impatto che deve aver creato il cratere Gale, oltre 3
miliardi di anni fa. Negli strati più profondi, le missioni marziane che in
passato si sono trovate a studiare il pianeta dall’orbita hanno identificato
minerali che possono essersi formati in presenza di acqua. La ricerca sul
campo permetterà, nei prossimi mesi, di studiare le condizioni climatiche al
momento in cui i diversi strati si sono depositati. Per il team della NASA sarà
come leggere le pagine di un libro sulla storia geologica di Marte.
Voglio concludere questo post lasciandovi alla visione di un breve video
realizzato dal Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA in cui alcuni
scienziati responsabili della missione spiegano quali siano, e quali non
siano, gli obbiettivi di Curiosity.
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