martedì 31 gennaio 2012

Nanotecnologia a DNA

E' di pochi giorni fa la notizia che un gruppo di ricercatori delle università di Kyoto e di Oxford sono riusciti ad assemblare molecole di DNA (la molecola che codifica le informazioni genetiche degli organismi viventi), per costruire un motore molecolare artificiale in grado di navigare in modo controllabile lungo una rete di percorsi dotati di una sorta di "equivalente molecolare" degli scambi ferroviari. Il lavoro del team di scienziati, pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Nanotechnology apre le porte a grandi sviluppi nel campo della nanoingegneria. I ricercatori hanno utilizzato la tecnologia del "DNA origami". Questa tecnica, che sfrutta le peculiari proprietà chimico-fisiche del DNA, consiste nel produrre catene molecolari composte da particolari sequenze di basi in modo che queste, legandosi spontaneamente tra loro, si auto-assemblino a formare la struttura tridimensionale desiderata. Nello studio appena pubblicato gli scienziati hanno realizzato in questo modo un "sistema ferroviario" con tanto di scambi, usando come supporto un reticolo di molecole di DNA. Questo ha reso possibile, per la prima volta, controllare il movimento del motore molecolare.
Questo risultato segna un importante passo per lo sviluppo della nanotecnologia. Come sottolinea il Dottor Masayuki Endo, uno degli autori dello studio:
"Abbiamo dimostrato, non solo che è possibile costruire sistemi in grado di funzionare autonomamente alla nanoscala, ma anche che è possibile controllarne il comportamento agendo sulle condizioni iniziali". Tra i firmatari dell'articolo pubblicato su Nature Nanotechnology c'è anche la Dottoressa Shelley Wickham, le cui ricerche si concentrano sullo sviluppo di sistemi nanotecnologici ancora più complessi come una linea di assemblaggio molecolare basata sul DNA. Per intenderci un simile dispositivo sarebbe l'equivalente a DNA del "nanosistema produttivo" mostrato nel video al fondo del post "Introduzione alla nanotecnologia".
"Siamo ancora nella fase embrionale dell'ingegneria dei sistemi basata sugli origami a DNA. Le promesse sono grandi, ma allo stesso tempo dobbiamo ancora superare molti problemi tecnici per migliorare la qualità delle prestazioni di questo tipo di sistemi. Ci troviamo ad assistere alla nascita di un campo di ricerca davvero eccitante." ha commentato il Prof. Hiroshi Sugiyama, dell'università di Kyoto.(Nella foto, la rappresentazione di un tetraedro di DNA realizzato con la tecnica del DNA origami).

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